FIRMA IL MANIFESTO SCUOLA DI CULTURA ITALIAE

Il modello scolastico italiano vive una profonda crisi organizzativa e strutturale, che l’ha reso di fatto, in parte, non più conforme al contesto in cui siamo immersi oggigiorno, e – soprattutto – che pare non tenere conto delle più recenti evidenze scientifiche su questo tema pubblicate da ricercatori, pedagogisti ed esperti di apprendimento, alcune delle quali richiamate nella bibliografia in calce a questo documento.

Primi firmatari

  • Schola Italiae/Cultura Italiae, associazione nazionale di promozione sociale e culturale
  • Dott. Massimo De Donno, specialista in apprendimento strategico, autore Mondadori,
    fondatore della rete di centri di formazione “GenioNet”
  • Prof. Emilia Costa, specialista in psichiatria sociale, fondatrice dell’Associazione Italiana
    di Medicina Psicosociale e Psicopatologia di Genere, già 1^ Cattedra di Psichiatria
    dell’Università di Roma “La Sapienza”
  • Dott. Massimo Arattano, CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche, Primo ricercatore
    dell’area di Torino
  • Dott. Riccardo Venturini, specialista in psicologia dell’apprendimento, membro del
    Bureau del Comitato della Coesione Sociale del Consiglio d’Europa (Bruxelles)
  • Dott. sa Albertina Gatti, coordinatrice di SaperCapire, team di ricercatori nell’area
    dell’apprendimento e delle scienze cognitive
  • Dott. Giacomo Navone, specialista in apprendimento strategico, fondatore della rete di
    centri di formazione “Aprendizaje Rapido” (Spagna)
  • Dott. Gennaro Pezzullo, in rappresentanza di FISH – Federazione Italiana Superamento
    Handicap
  • Prof. ssa Anna Argento, insegnante Scuola secondaria di Primo grado
  • Dott. Stefano Diana, ricercatore, autore e saggista
  • Dott. sa Erika Morri, ex nazionale di Rugby e formatrice
  • Prof. ssa Silvia Laffranchi, insegnante di sostegno
  • Dott. Domenico Annunziato, giornalista
  • Prof. ssa Marina Bertiglia, dirigente della PP.AA., già Direttore scolastico regionale del Piemonte

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Un modello – ad esempio – che vive una sempre più profonda divaricazione rispetto alle nuove frontiere del digitale, ormai parte integrante delle vite dei cittadini e in costante e rutilante sviluppo, che ignora i vantaggi che l’integrazione e l’uso consapevole degli strumenti digitali potrebbero apportare alla vita e al lavoro di studenti e docenti, e che – soprattutto – non considera le peculiarità di ogni discente, i personali stili cognitivi e di apprendimento e che fallisce, di conseguenza, nello svilupparne pienamente il potenziale. Un sistema che – infine – penalizza il personale scolastico, sia da un punto di vista organizzativo che economico, limitando fondi ed energie volte alla valorizzazione della fondamentale figura dell’insegnante.

Quello in cui si entra quando si incomincia il percorso scolastico è – in larga parte, inutile negarlo – un sistema fatto di voti, “sbarramenti” ed esami, raramente davvero inclusivo: per molti discenti è più facile entrare nell’ottica di studiare per tentare di sopravvivere all’interno di questo sistema, ovvero per essere promossi o non essere bocciati. Queste leve esterne distruggono la motivazione intrinseca che ogni essere umano ha, fin dalla nascita, a esplorare, scoprire, sperimentare, e in definitiva imparare, in quanto lo scopo dell’atto di studiare non è certamente (solo) quello di prendere “buoni voti”, come neppure quello di “imparare un mestiere”. Si dovrebbe studiare per capire, e per capire come capire. Si dovrebbe – inoltre – studiare per imparare a ragionare, affinare il proprio pensiero, renderlo così affilato da poter penetrare qualsiasi argomento, sino a possederlo appieno, senza mai abbandonare lo spirito critico.

Indagando più in profondità questi temi ed esplorando quanto è già stato prodotto nell’ambito della ricerca sui temi dell’apprendimento, è piuttosto sorprendente riscontrare come da tempo immemore personaggi di spicco della cultura e della scienza abbiano denunciato queste problematiche criticità.

In quest’ambito, nasce anche questo “Manifesto per la Nuova Scuola”, promosso da un gruppo di specialisti ed esperti nel campo dellapprendimento e della metacognizione, e pubblicato da Schola Italiae, il fuoco di Cultura Italiae sul mondo della scuola: un documento – aperto alle sottoscrizioni di addetti ai lavori e associazioni – che raccoglie e riassume buone prassi mutuate da studi accademici, modelli innovativi internazionali ed esperienza sul campo di specialisti nell’apprendimento strategico, e che si pone innanzitutto l’obiettivo di stimolare un dibattito virtuoso che possa agire da motore per portare concretamente al  – oggi quanto mai necessario – rinnovamento del nostro modello scolastico. Questo manifesto, lungi dall’esaurire il dibattito, è stato redatto dai promotori con lo scopo di costituire un punto di partenza, una piattaforma aperta che ha l’ambizione di dare un modesto contributo di pensiero su un tema centrale per il futuro del Paese.

In definitiva, secondo i firmatari, è probabilmente non più procrastinabile il momento di promuovere attivamente una rivoluzione sistemica atta ad apportare riforme – innanzitutto culturali, e poi organizzative – che possano traghettare la scuola italiana ad una diversa dimensione di efficacia. Peraltro, non mancano di certo – nel contesto internazionale – buone prassi da cui attingere (si veda il modello finlandese, la cui solidità è confermata da una ricca bibliografia scientifica) per rinnovare strutturalmente la scuola italiana.